sabato 28 novembre 2009

Moderni Maestri

Modern Masters (articolo originale)
John Clements

È un fatto storico che non ci siano ora, né vi sono stati per molti secoli, "Maestri" di arti marziali del Medioevo e del Rinascimento. Nessuno oggi rappresenta una tradizione viva o una linea di maestri di qualsivoglia scuola o di discendenza di maestri di arti marziali del Medioevo e del Rinascimento. Tali insegnamenti marziali e le competenze schermistiche si sono ristretti e specializzati nel corso dei secoli, si sono evoluti per soddisfare le mutevoli esigenze dei nuovi ambienti militari e di auto­difesa. Come risultato, la saggezza e l'esperienza di vecchi metodi e armi sono sbiadite, atrofizzate ed infine abbandonate. Stili Medioevali e del rinascimentali sono stati persi e dimenticati. Nessun ramo della moderna scherma europea ha conservato un curriculum storico schermistico del medioevo e del Rinascimento e non rappresentano (né può affermare) l'autorità sul proprio studio. I moderni stili di scherma (con fioretto, spada, sciabola, e di bastone), hanno abbandonato già da alcuni secoli l'istruzione e la pratica degli elementi centrale del combattimento medievale e rinascimentale: abraçar e lotta, spade a due mani, combinazioni di due armi, armi in asta, il pugnale, l'uso di scudi e armature, assalti contro più avversari, prese e disarmi, ecc

La conoscenza di questi elementi si trova ora completamente al di fuori degli insegnamenti della scherma moderna e i maestri moderni non sono né eredi né depositari di queste tecniche scomparse. Questo stato di cose è stato riconosciuto da stimati schermitori a partire dalla metà del 19 ° secolo. Nessuno oggi in virtù di credenziali o titoli in qualsiasi stile moderno di scherma ­ dai maestri di scherma classica e Olimpica a quelli per scherma artistico-­teatrale ­ ha raggiunto la competenza vera e propria nell’abilità di combattimento medievale o rinascimentale o la padronanza delle loro tecniche. Né sono qualificati per la loro area di specializzazione di concedere o certificare la competenza in armi e metodi di lotta al di fuori del loro sport e insegnamento.

Sicuramente la scherma moderna, cosidetta sportiva o Olimpica ha perso il nucleo centrale del sistema di combattimento medioevale e rinascimentale (abraçar, lotta, uso di ambedue le mani, etc.), ma in essa vi sono ancora, a mio parere, buona parte dei concetti fondamentali che vi sono alla base del combattimento. Sicuramente le nozioni di velocità, tempo e misura, ma anche il senso della strategia e la ricerca della perfezione e dell'efficacia delle tecniche.

Nessuno oggi è stato addestrato nell'Arte da un vero Maestro d'Armi (Master of Defense n.d.T.), ( medievale rinascimentale), o da qualcuno indirettamente formato da uno di Loro. Non esistono da secoli. Il tempo ha rotto i legami. Inoltre nessuno oggi ha avuto l'esperienza personale di combattere seriamente per la propria vita contro assalitori che cercano di ucciderli adoperando armi medievali o rinascimentali, per non parlare di questi insegnamenti arcaici in caso di reale violenza. Eventuali pretese di una "ininterrotta" linea di trasmissione o di genuina tradizione sono in realtà irrilevanti se attualmente in combattimento nulla può essere efficacemente dimostrato su come siano stati acquisiti, come risultato diretto, gli insegnamenti conservati passati attraverso una conservatrice pedagogia di insegnamento.

C'è una totale assenza di qualsiasi passaggio tradizionale, sulla discendenza ininterrotta di istruzione, o accreditamento di un'autorità storica per la pratica di un'autentica arte marziale rinascimentale, una indiscussa verità riconosciuta dagli storici di scherma per generazioni. Questo di fatto è il vero motivo per cui questa scherma può essere ricostruita e fatta rivivere soprattutto alle fonti trattatistiche. Questa situazione, unita alla grande disponibilità di materiale di studio storico ora, è oggi il motivo per cui è facile quasi per qualunque studioso in materia di affermare una certa esperienza, o addirittura sostenere (imbarazzante) di essere un" maestro "di questa estinta Arte. Parte di uno studio serio che esplori questi diversi sistemi di combattimento medievale e rinascimentale consiste, quindi, anche nell'educare gli appassionati sulla realtà di questo stato di cose.

Nel Rinascimento, essere un "maestro di scherma", quindi un maestro della nobile scienza della Difesa, significava molto più di acquisire un grado di istruzione. Significava anche più di fondare una scuola o di continuare una tradizione esistente con l'aggiunta di nuovo materiale avendo acquisito la pratica di un sistema di combattimento. Le fonti storiche ci dicono i titoli sono stati assegnati anche combattendo per dimostrare che si può combattere, non parlare, non teorizzare, non mettersi in posa e danzare, non anche solo insegnare, ma saper veramente combattere. Se potevi dimostrare che sapevi il fatto tuo e potevi combattere alla pari, o addirittura meglio, un esperto, dimostravi che sapevi quello che stavano facendo, e che lo avresti passato ad altri che avresti addestrato. Il punto era quello di mostrare che la tua capacità in queste abilità di sopravvivenza era funzionale alla propria auto­difesa. Anche se sicuramente ci sono stati insegnanti e scuole migliori di altri, è difficile immaginare che a qualcuno nel Rinascimento sia stato assegnato il titolo di "Maestro", che non sia stato in qualche misura un combattente "magistrale". (Le due cose oggi non sempre sinonimo all'interno delle scuole di moderne arti marziali o sport da combattimento, anche se il titolo stesso sembrerebbe implicare, ed è facile pensarlo, sia così).

Così, ci si può chiedere chi è qualificato oggi per dichiarare qualcuno un "maestro" del mestiere? Come si fa a dimostrare "maestria" in competenze che in primo luogo pochi oggi sono concordi su ciò che rappresentano? Questo è un problema su cui vale la pena riflettere se vogliamo evitare il travisamento che impedisce a questo tema di acquisire la sua credibilità e la legittimità, consentendo ai suoi standard di crescere. Sono immensamente sciocchi tutti coloro che ora sostengono di essere "padroni" dei perduti insegnamenti storici che anche i migliori esploratori di oggi stanno ancora lottando per ricostruire e imparare nuovamente. Considerando l'attuale immaturità della scherma medievale e rinascimentale pratica, ogni appassionato dovrebbe essere molto più interessato a essere considerato un serio studioso del mestiere più che esserne chiamato "maestro".

Questo detto da uno dei maggiori esperti di arti marziali rinascimentali e medioevali non può che farci riflettere su quanto farci appellare Maestro, sia eccessivo e inadeguato.

martedì 24 novembre 2009

Cosa significa essere maestri?

un ottimo saggio del caro John Clements dal sito The Arma

- Modern "Masters"?
(sto pensando di tradurlo per una discussione.)

Anche se in un paio di punti dissento, in linea generale è un'ottima disamina della figura del Maestro di scherma Medioevale e Rinascimentale

lunedì 23 novembre 2009

Schermaonline riaperto (definitivamente?)

il sito di schermaonline è di nuovo accessibile.
Confido che sia una riapertura definitiva.
Di nuovo un ringraziamento a chi spende il suo tempo per questo spazio

venerdì 20 novembre 2009

Chiuso Schermaoline (temporaneamente?)

http://www.schermaonline.com/

Io non conosco Antonio Fiore, non so neanche che faccia abbia e sinceramente poco mi interessa. Eppure sono mi sento in debito per aver creato e mantenuto questo sito.
Posso fargli solo l'appunto che sia un po' difficile districarsi tra i vari interventi e seguire agevolemente una discussione.
Per il resto è stato per me, Maestro di scherma storica, un'importantissima fonte per capire e approfondire la Scherma. Ci sono stati confronti interessanti e, purtroppo, spesso polemiche, ma la parte migliore erano gli articoli tecnici vero punto di interpretazione e scambio.
Confido che il sito riapra al più presto, ne approfitto per fare gli auguri e soprattutti i ringraziamenti ad Antoni Fiore
Con stima
Scalda

venerdì 13 novembre 2009

Pessime traduzione - la scherma nascosta



Non riesco mai a capacitarmi di come sia stato possibile tradurre così orribilmente questo fantastico duello.
Il combattimento tra Inigo e l'uomo in nero nella versione originale fa riferimento a trattati di scherma tra i più accreditati dei secoli XVI e XVII soprattutto di autori italiani che nella traduzione spariscono abbassando immotivatamente il livello culturale della discussione.
Rocco Bonetti fu un capace schermidore presso la corte inglese.
Camillo Agrippa e Ridolfo Capo Ferro scrissero entrambi un trattato, rispettivamente Trattato di Scientia d'Arme e Gran simulacro dell’arte e dell'uso della scherma.

Nel video la versione italiana, qui sotto la trascrizione del duello in lingua originale

Inigo: You seem a decent fellow. I hate to kill you.
Man in black: You seem a decent fellow. I hate to die.
Inigo: Begin!
Inigo: You're using Bonetti's defense against me, ah?
MIB: I thought it fitting, considering the rocky terrain.
Inigo: Naturally, you must expect me to attack with Capo Ferro.
MIB: Naturally. But I find Thibault cancels out Capo Ferro, don't you?
Inigo: Unless the enemy has studied Agrippa. Which I have.
Inigo: You are wonderful!
MIB: Thank you. I've worked hard to become so.
Inigo: I admit it, you are better than I am.
MIB: Then why are you smiling?
Inigo: Because I know something you don't know.
MIB: And what is that?
Inigo: I am not left-handed.
MIB: You're amazing!
Inigo: I ought to be after twenty years.
MIB: There's something I ought to tell you.
Inigo: Tell me.
MIB: I am not left-handed either.
Inigo: Who are you?!
MIB: No one of consequence.
Inigo: I must know.
MIB: Get used to disappointment.
Inigo: Okay.
Inigo: Kill me quickly.
MIB: I would as soon destroy a stained glass window as an artist like yourself. However, since I can't have you following me either… Please understand, I hold you in the highest respect.

lunedì 9 novembre 2009

Le poste del Flos Duellatorum


Avevo intenzione di fare anch'io un breve filmato con la sequenza delle poste del Flos Duellatorum, ma grazie al cielo ho trovato questo così evito di rendermi ridicolo. Invidio molto però la location del filmato...
La sequenza delle 12 poste è questa:
  1. Tutta porta di ferro
  2. Posta di donna destraza
  3. Posta di finestra
  4. Posta di donna senestra
  5. Posta longa
  6. Porta di ferro mezzana
  7. Posta breve
  8. Dente de cenghiaro
  9. Coda longa
  10. Posta di bicorno
  11. Posta corona o frontale
  12. Dente de Cenghiaro mezzana
e ritorno in Tutta porta di ferro.

La sequenza è ovviamente quella della versione Getty, presa nel medesimo ordine del manoscritto. (Rispetto alla versione del Pisani-Dossi è evidente la mancanza della Posta di Vera Finestra Stanca sostituita dalla dente di Cinghiaro Mezzana, senza contare la sequenza completamente diversa).
Le posizioni di gambe e braccia sono prese pari pari dalle figure originali, ci saranno da fare alcune considerazioni schermistiche sull'efficacia di tali posizioni.

Vale

Scalda

giovedì 5 novembre 2009

Il prologo del Flos Duellatorum


Nel prologo del Flos Duellatorum il Fiore si presenta come friulano, porta le sue referenze di studente di scherma presso rinomati maestri (Giovanni detto Suveno discepolo di Nicolò di Toblem) e incoraggia ad avvicinare la nobilità alla scherma allontanando dal contempo i goffi e rozzi contadini.
Assicura che tutte le tecniche mostrate sono efficaci e da lui stesso viste e provate.
Infine dedica la sua opera a Niccolò III d'Este
Chiude affermando di aver dedicato più di sei mesi a quest'opera che è frutto di 50 anni di studio e pratica della scherma.

Su Fiore de Liberi